Errori contabili più semplici da correggere

07/10/2025

Il correttivo fiscale semplifica la procedura per correggere errori poco rilevanti,
senza presentazione di dichiarazione integrativa

Il Decreto Correttivo Fiscale 2025, approvato dal Governo lo scorso luglio nell’ambito della Delega Fiscale, ha introdotto importanti modifiche alla disciplina della correzione degli errori contabili, con l’obiettivo di semplificare le procedure sia dal punto di vista contabile che fiscale.

La principale novità consiste nella distinzione tra errori rilevanti e non rilevanti, distinzione che incide direttamente sulla prassi da seguire per la loro correzione. Gli errori rilevanti, come definiti dai principi contabili OIC 29 e IAS 8, continueranno a richiedere la presentazione di una dichiarazione integrativa affinché il componente fiscale, sia esso un costo o un ricavo, possa essere imputato all’esercizio di corretta competenza. Di conseguenza, tale componente sarà fiscalmente irrilevante nell’anno successivo in cui emerge in bilancio, salvo che l’errore non sia talmente significativo da richiedere la ripresentazione del bilancio originariamente inficiato.

La vera innovazione riguarda invece gli errori non rilevanti, che potranno essere corretti direttamente in bilancio, con riconoscimento fiscale automatico e senza la necessità di ulteriori adempimenti. Tuttavia, il decreto introduce una tempistica più stringente per effettuare tali correzioni: esse devono avvenire entro l’esercizio successivo a quello in cui l’errore è stato commesso. Ad esempio, un errore risalente al 2024 dovrà essere corretto nel bilancio relativo al 2025.

Per chiarire, si consideri il caso di un’impresa che, nel corso del 2024, abbia contabilizzato in modo errato una fattura di consulenza per 1.500 euro, imputandola a un conto errato di spese generali anziché al corretto conto di consulenze professionali. Trattandosi di un errore che non incide in modo significativo sulla rappresentazione veritiera e corretta del bilancio, e che non altera il risultato economico complessivo, esso può essere considerato non rilevante. In tal caso, l’impresa potrà procedere alla correzione direttamente nel bilancio 2025, senza necessità di presentare una dichiarazione integrativa, beneficiando del riconoscimento fiscale automatico della rettifica.

Per poter beneficiare di questa semplificazione, è necessario che non siano in corso controlli fiscali, come accessi, ispezioni o verifiche. Sono invece ammessi i casi in cui vi siano esclusivamente comunicazioni derivanti da controlli automatizzati, come previsto dagli articoli 36-bis e 36-ter del DPR 600/1973.

Infine, il decreto rafforza il principio della derivazione rafforzata, con l’intento di garantire una maggiore coerenza tra il bilancio civilistico e l’imponibile fiscale, riducendo le discrepanze e semplificando l’attività interpretativa da parte di imprese e professionisti.
 
 
Restiamo a disposizione per ogni chiarimento 
 
A cura di Giacomo Cacciatori 

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